Tra le priorità che il presidente Rossi si è dato nel suo programma di mandato è stata sottolineata con forza la necessità di una politica di sviluppo per il rilancio dell’area costiera della regione. E’ una linea di intervento che, come ho detto più volte in campagna elettorale, condivido a pieno e che è essenziale se davvero vogliamo lavorare, nei prossimi anni, alla costruzione di una Toscana che viaggi a un’unica velocità e che possa davvero competere con le migliori regioni d’Europa.
L’ultima rivelazione Istat ci dice che il tasso di attività delle province costiere è ovunque più basso che nella Toscana centrale. Il dato medio della regione è pari al 71,2%, Firenze, Prato e Siena sono al di sopra di quella soglia mentre tutte le province costiere sono al di sotto del 70%.
E’ un gap che nell’ultimo anno si è addirittura amplificato e a questo dato si aggiunge quello di Irpet secondo cui il tasso di disoccupazione nelle province costiere aumenta in maniera maggiore rispetto alla Toscana centrale.
Per il bene di tutta la regione abbiamo il dovere di ricomporre questo divario e per farlo serve iniziare a cambiare prospettiva.
Fino a oggi il tema principale, ancorché necessario, è stata la gestione dell’emergenza. Penso ai casi di Piombino, di Livorno, di Massa Carrara, dove Regione e Governo sono intervenuti con importanti accordi di programma dal valore complessivo pari a oltre un miliardo di euro e che hanno rappresentato e rappresentano vere e proprie boccate d’ossigeno per quelle aree di crisi.
Adesso vogliamo giocare d’anticipo e la commissione per lo sviluppo della costa va in questo senso. Dobbiamo elaborare progetti per attrarre investimenti con un rapporto stretto e sinergico anche con l’Unione Europea, costruire percorsi condivisi con tutti i territori e creare le condizioni per uno sviluppo integrato di quella parte di Toscana che permetta di dare sostegno, sicurezza e maggiori prospettive ai lavoratori, alle imprese e ai cittadini prima che arrivi l’emergenza.
E dobbiamo farlo ragionando in un’ottica di area vasta che superi le logiche perdenti dei campanili che troppo spesso hanno frenato lo sviluppo di quella parte di Toscana.
Saper guardare avanti e anticipare i fenomeni, non soltanto subirli, è il compito della politica. E’ il nostro compito. E su questo tema, per il bene della Toscana, spero davvero che potremo lavorare assieme con tutte le forze che compongono questo consiglio regionale.