I dati che emergono dall’ultimo rapporto realizzato da Symbola, la fondazione per le qualità italiane presieduta da Ermete Realacci, ci dimostrano che la cultura produce ricchezza e occupazione. E che un territorio come la provincia di Pisa, ricco di luoghi di storia e di arte, può fare da traino per l’intera Toscana anche in questo settore.
Sono convinto che su questo tema il consiglio regionale dovrà porre la massima attenzione e cercare tutti gli strumenti per destinare tutte le risorse possibili alla valorizzazione del patrimonio culturale nei vari territorio.
Il rapporto “Io sono cultura” evidenzia infatti come la Toscana sia la terza fra le Regioni che producono più occupazione con la cultura e, in particolare, Pisa è al nono posto in Italia per ricchezza prodotta (6,9% del totale grazie a questo settore) e sesta sul versante della creazione di lavoro (8,3%). Sono dati certamente positivi, raggiunti grazie all’intreccio tra bellezza, cultura, innovazione, creatività e manifatturama. Credo però che abbiamo tutte le possibilità per farli crescere ancora ad esempio lavorando a una offerta turistica integrata e a strumenti che possano permettere la piena fruizione e la valorizzazione delle strutture esistenti, a partire dalla Certosa di Calci.
Secondo quanto riportato dal rapporto, le imprese delle filiere culturali e creative producono in Italia 78,6 miliardi di valore aggiunto e ‘attivano’ altri settori dell’economia arrivando a muovere complessivamente il 15,6% del valore aggiunto nazionale, equivalente a 227 miliardi di euro.
Nel dettaglio, in Toscana la cultura frutta il 5,5% della ricchezza prodotta dal totale dell’economia regionale, ossia 5,29 miliardi di euro. Un giro di affari che nell’insieme impiega oltre 109 mila persone, equivalential 6,7% del totale degli occupati in regione.