Carissime e carissimi,
quello che è accaduto tre giorni fa a Pisa mi ha profondamente toccato, personalmente e umanamente (QUI la cronaca). Non spetta a me né questa è la sede per entrare nel merito di una vicenda così drammatica. Mi limito ad alcune riflessioni che voglio condividere con tutti voi.
1. Alla magistratura (e nessun altro) spetta il compito di ricostruire nel dettaglio e nei suoi contorni esatti quanto accaduto. L’ unica certezza è che esiste una norma di legge che tutela chi si difende e questo, dalle prime ricostruzioni, sembra essere quel caso. Daniele Ferretti è una persona conosciuta, stimata e apprezzata da sempre da tutta la comunità e a lui, già vittima in passato di altri episodi, va la vicinanza per una vicenda drammatica che, comunque, lo ha segnato e lo segnerà per sempre. Non auguro a nessuno di vivere mai niente di simile e credo sia impossibile capire quello che si prova in certi momenti, nel sentire e nel vedere minacciata l’incolumità propria e quella degli affetti più cari.
2. Chi pensa che la soluzione possa essere trasformare le nostre città in un far west o in luoghi di giustizia sommaria sbaglia e sbaglia di grosso. Qualcuno, su questo, cerca di sciacallare per un pugno di voti in più ma io non baratto la barbarie con il rispetto delle regole del vivere civile che devono certo essere garantite ed essere alla base del nostro Paese.
3. C’è, e non certo da oggi, un tema sicurezza da affrontare con forza, fermezza e determinazione senza indulgenza alcuna. Il nostro impegno verso i cittadini deve essere duplice: rispetto della legalità e lotta, in primo luogo, ai fenomeni di microcriminalità. Non solo. Non possiamo più dare né la sensazione di impunità né quella di tolleranza dell’illegalità. Su questo serve l’impegno delle istituzioni, a tutti i livelli, ma anche il coinvolgimento attivo di chi sul territorio vive e opera. Si badi bene: qui non c’entrano né la destra né la sinistra. E’ solo ed esclusivamente una questione di civiltà, di senso civico e di regole di convivenza. Su questo non possiamo e non dobbiamo avere tentennamenti e la linea deve essere netta e inequivocabile perché è la risposta che chiedono e che dobbiamo alle nostre comunità. Senza se e senza ma.
Ovviamente so che il tema è molto delicato e di grande interesse e vorrei avere vostre riflessioni in merito. La mail la conoscete: comunicazioni@antoniomazzeo.com
Quanto all’attività in Regione, due brevi pillole dall’attività di questa settimana:
– In Consiglio Regionale abbiamo istituito la Commissione d’inchiesta per fare chiarezza ulteriore sulla vicenda Uncem. Come PD abbiamo tenuto dall’inizio della legislatura una linea precisa e inequivocabile. La riassumo QUI in un minuto.
– Abbiamo rifinanziato anche per il 2017 il fondo attraverso cui dare un contributo fino a 300 euro per le donne che acquistano una parrucca a seguito di terapie oncologiche. Sembra una piccola cosa, ma per noi è un grande elemento di civiltà e dignità che, come Regione Toscana, ci rende orgogliosi.
PS. Insieme ai segretari di circolo di tutta la Toscana abbiamo incontrato a Firenze il segretario nazionale Matteo Renzi. Una bellissima serata di confronto e di partecipazione per costruire insieme il PD del futuro attraverso indicazioni, suggerimenti, idee che arrvano dal basso. Un’occasione, anche, per dare una spinta collettiva verso i ballottaggi ad Alessandro Tambellini a Lucca, Samuele Bertinelli a Pistoia e Andrea Zanetti a Carrara (QUI il mio commento dopo il primo turno). Alle destre xenofobe e all’inadeguatezza a 5 stelle noi contrapponiamo un programma costruito insieme ai cittadini, la competenza dei nostri candidati e delle donne e degli uomini eletti nei consigli comunali e progetti reali e concreti per rendere sempre migliori le nostre comunità. Sono sicuro che ognuno di noi abbia un amico, un parente o un conoscente in quelle città: chiamiamolo, spieghiamoglielo, parliamoci. Il 25 giugno la scelta (o la scelta di non scegliere) non è indifferente.
Un abbraccio,
Antonio