Carissime e carissimi,
siamo tornati da Torino con l’entusiasmo, l’energia e la determinazione di riprendere il cammino per costrutire tutti insieme il futuro del PD e dell’Italia. Sono stati tre giorni di Bella Politica fatta di idee, incontri, confronti, progetti. Abbiamo finalmente messo da parte le polemiche e abbiamo lasciato tutto lo spazio alle proposte. E’ quello che ci chiedevano e ci chiedono i nostri iscritti, i nostri militanti, i nostri elettori. Perché fare politica significa mettersi al servizio degli altri e per farla al meglio si deve sempre lavorare “per qualcosa” e non “contro qualcuno”.
Ecco perché in cima alla nostra agenda, locale e nazionale abbiamo segnato e sottolineato le parole lavoro, welfare, lotta alla povertà, giovani, sviluppo economico, innovazione, formazione, diritti, giustizia, uguaglianza. E sinistra. Con l’obiettivo di essere sinistra nei fatti e nella concretezza degli atti e non solo a parole e nella nostalgia dei simboli e di un tempo che fu.
Dovessi dire quale è l’emozione più grande che mi porto via dal Lingotto, la sintetizzerei in una parola: comunità. A Torino prima e più di tutto si sono ritrovati donne e uomini accomunati dagli stessi valori, dagli stessi ideali e che non vivono le proprie differenze come pretesti per scappare altrove quanto piuttosto come valore in grado di arricchirsi reciprocamente.
Ho provato a raccontare “il bagaglio del Lingotto” in QUESTO articolo su Huffington Post e sarò felice di leggere le vostre impressioni: a.mazzeo@consiglio.regione.toscana.it
Tornato a casa, ho presentato insieme al segretario regionale Dario Parrini i dati sul tesseramento in Toscana: sono stato davvero felice di vedere che nella nostra regione, nel momento in cui un pezzo di classe dirigente ha deciso di prendere un’altra strada, sono state invece tantissime le persone che hanno deciso per la prima volta di aderire al Partito Democratico o di riprendere la tessera.
QUI l’articolo di Repubblica
QUI il servizio del TG3 Toscana
E siccome il tema tiene banco in questi giorni, credo giusto sottolineare una volta di più un aspetto: da parte nostra non c’è nessuna volontà di mettere anticipatamente fine a questa legislatura. Non siamo noi ad aver deciso di cambiare strada, non siamo noi ad aver lasciato il partito col quale siamo stati eletti e per il quale abbiamo fatto campagna elettorale. Noi abbiamo preso un impegno preciso coi nostri elettori sulla base di quel programma di mandato e su quello continueremo ad impegnarci giorno dopo giorno. Certo, continueremo anche a dire la nostra e, come nel caso del PRS, della riforma sanitaria e di tutti i provvedimenti dell’ultimo anno e mezzo, a lavorare per integrare e migliorare gli atti che ci verranno sottoposti dal presidente Rossi e dalla sua giunta.
Ultimo, ma non meno importante, permettetemi un augurio di buon lavoro a Massimiliano Sonetti, neo segretario del PD di Pisa, e un grazie particolare ad Alessio Lari e Nicola Landucci per il lavoro che hanno svolto. Per il partito provinciale si apre una nuova fase e nel mio intervento in assemblea (potete rivederlo QUI, se volete) ho provato a spiegare idee e priorità che ritengo giusto seguire. Perché oggi più di sempre siamo chiamati a voler bene al PD e a voler bene a Pisa. E mi pare che non tutti, nelle ultime settimane, abbiano dimostrato con le loro scelte di avere lo stesso sentimento.
PS. Alcuni giornali in questi giorni hanno sollevato un polverone per un errore di trascrizione in virtù del quale una persona tesserata dal 2009 e morta nel 2015 è finita tra i rinnovi anziché fra quelle decedute. Una su oltre 5mila iscritti. QUI quello che ho detto in proposito, ma quello che mi ha fatto più male sono state le illazioni arrivate da alcuni dirigenti locali. Sia chiaro una volta di più: sul rispetto delle regole noi non transigiamo e chi sostiene il contrario o ha elementi per dimostrarlo o ne risponderà in tutte le sedi
Un abbraccio,
Antonio