Carissime e carissimi,
stiamo per metterci #incammino in direzione di Torino dove per tre giorni, al Lingotto, costruiremo tutti insieme il progetto di futuro del PD e dell’Italia. Non è un luogo a caso, ma quello dove 10 anni il Partito Democratico vide la luce. E non si tratta certamente di una storia conclusa. Tutt’altro. Per questo saranno tre giorni di proposte e di idee, di progetti e, certamente, anche di correzioni di rotta del lavoro fatto laddove abbiamo commesso degli errori.
Trovate QUI tutte le informazioni utili e QUI la bozza di partenza della mozione congressuale a sostegno di Matteo Renzi. Il resto possiamo e dobbiamo scriverlo insieme. Se avete idee e suggerimenti da portare in quella sede sarò felicissimo di leggervi: a.mazzeo@consiglio.regione.toscana.it.
Insieme a Maurizio Martina abbiamo spiegato in una bella e partecipata iniziativa a Firenze (QUI un resoconto) che non c’è sinistra senza il PD e che il nostro è e resta l’unico grande partito riformista in cui possono convivere idee diverse e valorizzarsi reciprocamente. Lo è stato al momento della sua nascita, lo è da dieci anni, continuerà ad esserlo. Si possono non avere le stesse storie o sensibilità personali ma si può e si deve essere uniti nel credere che il PD sia la casa comune dove realizzare i nostri obiettivi. L’ultimo, in ordine di tempo, è la legge sul reddito di inclusione che è stata approvata al Senato e adesso sarà operativa non appena pronto il decreto attuativo. Per la prima volta in Italia abbiamo una misura strutturale contro la povertà che riguarderà quasi due milioni di persone in condizione di estremo bisogno e che non sarà mero assistenzialismo ma legherà indissolubilmente sostegno economico e sostegno al reinserimento sociolavorativo. Alle parole noi preferiamo, sempre, i fatti concreti.
In QUESTA INTERVISTA a Toscana Media News alcune mie riflessioni sul Congresso e, più in generale, sul momento politico che stiamo vivendo.
QUESTO, invece, è un servizio del Tg regionale in cui il presidente Enrico Rossi dice di essere pronto a rientrare nel PD. Mi pare evidente, dunque, che il problema non era la politica, ma una persona. Il problema non era il partito, ma il timore di non essere abbastanza forte da affermare le proprie idee dall’interno. Ecco le vere ragioni dell’uscita. Niente di programmatico ma solo una motivazione personalistica. Mi chiedo, dunque: si può guardare al partito col quale si è stati rieletti e votati da migliaia di cittadini solo come una sorta di autobus da cui salire e scendere a piacimento non pensando alla destinazione ma giudicando solo se l’autista ci piace o meno? E’ questa la rivoluzione socialista della poltica che si vuole proporre come ricetta del futuro? Come ho fatto già altre volte torno a chiedergli di pensare, prima e più di tutto, al governo e al bene della Toscana. E al programma per il quale, sostenuto da tutto il PD unito a partire proprio da Matteo Renzi, è stato rieletto.
Proprio di quel programma, per esempio, fa parte il Piano Regionale di Sviluppo che è stato approvato da tutte le commissioni consiliari (QUI per approfondire). Il Piano Strategico di sviluppo della Costa ne è parte integrante e uno dei suoi tratti più innovativi è costituito dalla centralità di un settore come l’economia circolare: i Comuni di Rosignano Marittimo, Santa Luce e Orciano Pisano hanno firmato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa (QUI l’articolo del Tirreno) per dar vita a un progetto di sviluppo-agroeconomico e attrazione degli investimenti nell’intera area denominata Val di Fine. E’ la prima proposta concreta che arriva proprio nel campo dell’economia circolare e che recepisce in pieno le linee di indirizzo inserite nel Piano. Un bel passo avanti nell’ottica di quel “fare squadra” che è la chiave per il rilancio dei nostri territori. Come Regione, ovviamente, saremo al loro fianco e spingeremo perché questo sia solo il primo di tanti passi da compiere in questa direzione.
PS. Sapete bene della mia fede calcistica bianconera ma permettetemi una piccola parentesi sull’impresa del Barcellona. Aveva perso 4-0 la gara di andata, a due minuti dal 90mo era avanti 3-1 e gli servivano tre gol per qualificarsi. Li ha fatti e vincendo 6-1 ha eliminato il Paris Saint Germain. Lo sport, spesso, sa essere anche metafora di vita e credo che questa sia l’ennesima lampante dimostrazione di come, credendoci davvero fino in fondo, nessuna sfida è davvero impossibile.
Un abbraccio,
Antonio