Direzione provinciale PD, un documento per chiedere unità e concretezza

Questo è il testo del documento che ho sottoscritto nel corso della direzione provinciale del PD di questa sera.

I mesi e le sfide che abbiamo davanti, sia a livello locale sia nazionale, ci impongono di accompagnare l’analisi dei risultati raggiunti e l’autocritica per gli errori che abbiamo compiuto alla volontà di dare vita a un rilancio forte della nostra attività e della nostra presenza sul territorio. E’ un percorso che dobbiamo fare tutti insieme, ricostruendo quel senso di unità che deve essere la base del nostro partito.

Il recente passato ci dice con chiarezza che quando il PD si mostra unito vince le sfide che si propone, quando si divide disperde le proprie energie e perde prima e più di tutto perché i cittadini non capiscono, e non sono interessati, alle nostre dialettiche interne. L’eccessiva personalizzazione deve lasciare il posto a una grande campagna d’ascolto che faccia sentire coinvolta la nostra base non soltanto in funzione di una competizione elettorale. Ecco perché ricostruire quel senso collettivo di comunità deve essere oggi la nostra priorità e questo sarà il compito principale che l’assemblea affiderà al nuovo segretario provinciale in vista del congresso. Sarà un mandato a termine con l’obiettivo chiaro di dare vita a una conferenza organizzativa che rimetta in circolo l’energia degli iscritti, riparta dalla discussione nei circoli e dal confronto e dal coinvolgimento di tutti i territori. Un impegno al riavvicinamento che dovrà accompagnarsi a una riorganizzazione complessiva partendo dal tesseramento e dalla sperimentazione dell’albo degli elettori.

Chi sarà chiamato alla guida della segreteria provinciale dovrà dunque saper unire e non dividere, avere l’esperienza che gli conferisca autorevolezza ed essere rappresentativo di tutte le pluralità presenti al nostro interno. E dovremo assumere tutti un impegno esplicito a superare le logiche correntizie, fuori dalla competizione congressuale.

Non è con lo scontro al nostro interno che potremo raccogliere nuovo consenso tra i giovani, tra i lavoratori, tra i cittadini. Lo faremo piuttosto con la qualità e la concretezza delle proposte nel campo del sociale, del lavoro, del rilancio economico che la nostra classe dirigente a tutti i livelli saprà mettere in campo. Su questo serve costruire una base di lavoro comune per i nostri eletti in Parlamento, in Regione e nelle istituzioni locali e, insieme alle altre forze del centrosinistra che con noi condividono idee e valori, la proposta politica e programmativa verso le prossime elezioni amministrative. Oggi, più di sempre, serve la responsabilità e uno sforzo di tutti, nessuno escluso.

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