Carissime e carissimi,
eccomi di nuovo tra voi con la prima newsletter del 2017, lo strumento col quale continuerò a tenervi informati su quello che faremo settimana dopo settimana ma anche attraverso il quale cotinuerò a chiedervi spunti, suggerimenti e sollecitazioni (a.mazzeo@consiglio.regione.toscana.it).
Abbiamo tante idee, tanti progetti e tanta voglia di riprendere tutti insieme quel cammino di cambiamento che, purtroppo, ha subito una battuta di arresto alla fine dello scorso anno. Il tema delle riforme è e resta centrale per il nostro Paese e non possiamo pensare che la politica del “no” contribuisca ancora una volta a rallentare il cammino dell’Italia e a impedirci di declinare il nostro Paese al futuro. Certo, serve rimboccarsi le maniche dopo un anno difficile, in cui demagogia e populismo hanno spesso preso il sopravvento sulla nostra idea di riformismo. E’ accaduto in Italia, è accaduto in Europa, è accaduto negli Stati Uniti (dove Barack Obama ha ufficialmente concluso i suoi 8 anni da presidente con uno straordinario discorso che vi consiglio di ascoltare!).
Ha scritto benissimo Walter Veltroni in un articolo su l’Unità che “non sarà rimpiangendo un passato che non tornerà o assumendo posizioni conservatrici che potremo inventare una sinistra del nostro tempo. E non accadrà neanche se si cadrà nella tentazione del camuffamento in un indistinto senza identità e valori forti”.
Ecco, è da questo punto che voglio e vogliamo ripartire.
Con un PD che parli al Paese e non alle sue “correnti”.
Che dia nuovo impulso riformista alla sua azione politica.
Che migliori, laddove serve, le tante cose buone fatte e investa molto di più sull’ascolto e il coinvolgimento attivo dei tanti iscritti e dei tanti militanti che ci chiedono di incidere e partecipare maggiormente.
Che dia vita ad un congresso che non sia una conta interna ma un momento di riflessione, approfondimento e confronto vero sui nostri valori, sulla nostra linea politica e sul modello di partito che vogliamo costruire per dare ai cittadini le risposte che chedono.
Dal canto nostro, come rappresentanti delle istituzioni, abbiamo una grande responsabilità: fare in modo di passare dalle parole ai fatti evitando inutili contrapposizioni tra diversi livelli istituzionali o tra diverse sensibilità all’interno del nostro partito. Perché i cittadini non vogliono riconoscerci come tante “sotto componenti” ma come una grande Comunità che governa il Paese e gran parte delle Regioni e dei Comuni
Su questo, e di questo, avremo modo di parlare in maniera approfondita nelle prossime settimane sapendo che tanti sono i temi su cui ci viene chiesto di intervenire e di dare risposte. Alcuni, però, sono aspetti che sappiamo essere prioritari e che, per il 2017 appena iniziato, saranno in cima all’agenda del nostro impegno.
1. L’ultimo rapporto Caritas ci dice che il numero di poveri in Toscana, così come in Italia, è in aumento. Per questo credo che sia il momento di presentare una proposta di legge analoga al “reddito di solidarietà” varato recentemente in Emilia Romagna grazie al quale viene dato un sostegno economico per 12 mesi alle persone con un reddito Isee inferiore a 3mila euro e che si collega in maniera efficace al Sia (Sostegno per l’inclusione attiva). Sappiamo che ci sono equilibri di bilancio da rispettare ma questa deve essere una priorità che non può restare solo nel libro delle dichiarazioni o delle buone intenzioni ma deve essere patrimonio reale della nostra regione. Il governo, su questo tema, ha stanziato importanti risorse e anche la Toscana, ora, è chiamata a fare la sua parte. Per questo chiederemo al presidente Rossi di agire da subito in questa direzione.
2. Per dare un sostegno concreto al mondo del lavoro (e anche ai tanti, troppi giovani che continuano a non avere una occupazione) non si può che partire da un aiuto e da un sostegno alle realtà imprenditoriali che operano nel nostro territorio: questa è una breve guida di orientamento agli incentivi e alle agevolazioni messe in campo dalla Regione e a cui possono accedere imprese (grandi, piccole, medie e micro), cooperative e altri soggetti. Parallelamente agiremo a breve sul tema del credito e dei meccanismi che vanno a regolarne l’accesso per il nostro sistema produttivo e presenteremo una legge regionale per semplificare i processo di attrazione degli investimenti perché la sfida, oltre a mantenere il lavoro, è anche quella di crearne di nuovo per ridurre la disoccupazione.
3. Così come a livello nazionale non si può arrestare il cammino delle riforme, in Toscana dobbiamo portare a compimento il percorso delle grandi opere infrastrutturali. La Regione su questo tema dovrà mettere in campo tutte le azioni possibili e fare pressione sul governo e gli altri enti coinvolti per dare una accelerazione che ci permetta di essere maggiormente competitivi. Certo, tutto questo non può prescindere dall’ascolto del territorio e lo faremo come abbiamo sempre fatto. Ma in un’opera strategica come ad esempio la Tirrenica il fattore tempo è fondamentale se vogliamo davvero costruire una Toscana che corra tutta alla stessa velocità. Laddove questo lavoro è stato fatto e si è andati avanti (come nel caso della fusione delle due società aeroportuali di Firenze e Pisa o della realizzazione della tramvia proprio a Firenze) i risultati positivi sono arrivati e a trarne beneficio non è stata una sola città ma tutta la Toscana.
4. La Commissione Costa che presiedo ha lavorato per oltre un anno all’ascolto dei territori e dei loro rappresentati amministrativi ed economici. Abbiamo promosso l’unificazione dei poli tecnologici, approvato all’unanimità una mozione per la velocizzazione delle tratte ferroviarie da e per la costa e impegnato la giunta su tre progetti prioritari: economia circolare, incentivi al sistema del trasferimento tecnologico, bonifiche. Adesso siamo pronti ad approvare il Piano Strategico per il rilancio di quella parte di Toscana che più di altre ha subito le conseguenze della crisi. Quello che abbiamo realizzato non è un libro dei sogni ma una “road map” che dovrà guidare le scelte strategiche della Regione nei prossimi anni per costruire occupazione, lavoro e competitività. Per poter proseguire efficacemente su questa strada, e per poter dare davvero un senso compiuto al lavoro della Commissione, serve ora un confronto approfondito con la giunta per condividere le priorità e trovare le risorse per finanziarle e dare al territorio le prime risposte concrete.
5. Sul tema della sanità siamo chiamati a un doppio impegno. Da un lato quello più generale a livello regionale per completare la riforma con la definizione delle nuove zone distretto, della legge sul rischo clinico e della riduzione delle liste d’attesa, dall’altro a livello locale sul territorio di Pisa per migliorare ulteriormente il livello di eccellenza delle nostre strutture anche attraverso il completamento dell’Ospedale di Cisanello, l’acquisizione di nuove tecnologie e l’assunzione di nuovo personale.
PS. Beppe Grillo, in tre giorni, ha provato a passare, in Europa, dall’alleanza con la destra antieuropeista che ha spinto per la Brexit a quella coi liberali ultraeuropeisti (fino a un anno e mezzo fa giudicati sul blog simbolo degli “impresentabili” al Parlamento Europeo). Di fronte al rifiuto di questi ultimi di allearsi col M5S è tornato da Farage e compagni in barba alla votazione che aveva lanciato sul blog e, più di tutto, di ogni benché minima coerenza politica. A voi ogni altro giudizio.
Un abbraccio,
Antonio