Newsletter 22-2016 – Il dopo amministrative e un appello a firmare per il referendum‏

Carissime e carissimi,

il voto delle amministrative ci ha lasciato delusione e amarezza ma anche tanta voglia di ripartire. Scrivo queste righe a una settimana dai ballottaggi perché in questi giorni ho cercato di analizzare e approfondire a fondo le ragioni di questo risultato negativo. Vi chiedo preventivamente scusa se, rispetto al solito, sarò un po’ più lungo e prolisso, ma credo che il momento lo richieda.Non mi nascondo: eccezion fatta per l’unica, bella eccezione di Altopascio (buon lavoro, di cuore, a Sara D’Ambrosio che ha strappato il Comune alle destre dopo 23 anni!) abbiamo perso in un modo che non ci aspettavamo. E’ una sconfitta che fa male, che lascia il segno e sulla quale ognuno di noi, nessuno escluso, deve assumersi le proprie responsabilità. Abbiamo fatto degli errori e li abbiamo pagati. Abbiamo smesso di avere “fame” e gli elettori ci hanno detto che non si vogliono accontentare. Abbiamo lasciato ad altri la rappresentazione del cambiamento e i cittadini hanno dimostrato che era quello, più di tutto, che volevano.

Quella di Cascina, tra tutte, è la ferita che sanguina maggiormente. Lì, più che altrove, quella richiesta di cambiamento ha portato tante persone e forze del centrosinistra a voltarci le spalle. Qualcuno sostiene che la colpa sia stata delle primarie. Io credo che sia stato il moltiplicarsi di più fattori e che abbiano influito, sommandosi, dinamiche nazionali e locali a partire dall’incapacità di recuperare quello spirito totalmente unitario che sarebbe stato necessario dopo le primarie e da qualche sottovalutazione nella fase a loro successiva.
E’ altrettanto vero, però, che avremmo dovuto approfondire con più attenzione (e non lasciando l’onere soltanto al partito comunale) l’operato della precedente amministrazione rispetto alla quale così forte è stata la richiesta di discontinuità. Serviva riconnettersi prima col nostro popolo che, in parte, ha deciso non di scegliere l’avversario ma di non partecipare al voto.
E’ evidente che, sui territori, serve un cambio di metodo e di approccio. Serve essere più umili e meno spocchiosi di fronte a una società che cambia molto più velocemente di quanto la politica percepisca e in cui il centrosinistra deve mutare atteggiamento (su questi vi consiglio questa interessantissima intervista a Walter Veltroni su Repubblica).

Anche a livello nazionale i risultati sono stati tutt’altro che soddisfacenti. In Toscana, certamente più che in altre parti, abbiamo pagato le nostre divisioni interne ma in generale i cittadini ci hanno detto una cosa chiara: se non riusciamo ad essereinterpreti del disagio sociale che permane in diverse aree del nostro Paese, a partire dalle periferie, prestiamo il fianco a chi basa la propria politica sul populismo. Dobbiamo rivendicare le nostre azioni concrete (a partire dagli 80 euro e dalla possibilità di prevedere ulteriori misure analoghe) e contrapporle alla demagogia insita nelle parole e nelle proposte di altri.

Quando si prende uno schiaffo del genere ci sono due possibilità. Chinare il capo e rassegnarsi o provare a reagire e guardare avanti facendo tesoro della sberla ricevuta.Io credo in questa seconda strada. E credo serva rimettersi in cammino, adesso, in vista del referendum costituzionale di ottobre che avrà un’importanza decisiva non tanto per questo governo quanto per il nostro Paese.

Per farlo serviranno tre elementi imprescindibili: umiltà, pazienza, ascolto. E dobbiamo avere ben presente che non possiamo dare più nulla per scontato! Facciamolo tutti insieme. Perché è nei momenti di difficoltà che una grande comunità come la nostra deve sapersi stringere insieme. Imparando dagli errori e valorizzando le tante cose positive fatte. Non possiamo lasciare che il PD sia identificato come il partito in cui è’ più importante vincere la battaglia interna per avere un sindaco o un consigliere in più che per costruire un futuro migliore. Noi non siamo questo. Noi, davvero, crediamo nella buona politica e crediamo nella posibilità di costruire, giorno dopo giorno, una Toscana migliore e un’Italia migliore.

Abbiamo dunque il dovere di ripartire dalla nostra gente, dai nostri territori, dai nostri circoli. Per riannodare subito quel filo che si è allentato e che invece dobbiamo sempre tenere saldo e teso senza che si spezzi. Per questo ho deciso di passare le prossime settimane sempre più sui nostri territori. La scorsa settimana sono statoa Firenze, al circolo Le Torri, alla cena per la costituzione del Comitato per il Si e poi a Pisa, al banchetto al mercato, per raccogliere le firme. Per parlare ed ascoltare, per prendere le critiche e gli inviti a non mollare. Perché siamo e restiamo una grande comunità di donne e di uomini ed è un valore che non possiamo e non vogliamo disperdere.Anche di questo avrei voluto parlare con tutti voi giovedì 30 giugno a Pontedera come vi avevo preannunciato nella scorsa newsletter. Purtroppo si sono sommati altri impegni e siamo costretti a RINVIARE L’APPUNTAMENTO A GIOVEDI 21 LUGLIO. Vi darò quanto prima tutte le informazioni, intanto segnatevelo in agenda e non prendete impegni! Sarà bello rivederci e rimetterci in marcia tutti insieme. Perché il passato, anche recente, ce lo insegna: quando si è uniti si vince, quando ci si divide si è più deboli.

A tutti voi che siete riusciti ad arrivare fino a qui nella lettura dico grazie. E vi invito a continuare a scrivermi coi vostri pensieri, le vostre idee, le vostre opinioni:a.mazzeo@consiglio.regione.toscana.it. Lo avete già fatto in tanti e tutte le vostre riflessioni sono per me davvero importanti.

PS. Due spunti sul fronte internazionale. La Gran Bretagna ha votato l’uscita dalla UEe la Brexit apre scenari ignoti soprattutto per le generazioni di giovani cresciute senza barriere e senza confini. La Spagna, invece, è tornata al voto per la seconda volta in sei mesi e ancora una volta a vincere è stata l’instabilità e l’ingovernabilità. Anche per questo, ancora più convintamente, sosterremo il SI alla Riforma Costituzionale nel referendum di ottobre.
In vista di quell’appuntamento stiamo raccogliendo le firme per promuovere la consultazione: se non lo avete ancora fatto vi chiedo di farlo quanto prima. Se avete necessità di sapere come procedere potete contattare Salvatore (328.5945531,s.lucia@consiglio.regione.toscana.it) oppure per le amiche e gli amici della città di Pisa potete passare direttamente a firmare MERCOLEDÌ 29 dalle 15 alle 23 in via Frascani, nei pressi del circolo Arci.

Un abbraccio,
Antonio

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