Il marchio IGP anche per pelle e cuoio del Comprensorio e per l’alabastro di Volterra

L’europarlamentare PD Nicola Danti ci sta lavorando da tempo. E abbiamo condiviso insieme il fatto che anche la nostra Provincia possa valorizzare le sue produzioni di eccellenza sfruttando il Libro Verde, in via di definizione al Parlamento Europeo, sulla possibile estensione della protezione delle indicazioni geografiche anche ai prodotti non agricoli.

In pratica, insomma, così come avviene per il vino Chianti o per il Lardo di Colonnata, anche le produzioni più tipiche legate alla pelle e al cuoio nella zona di San Miniato e Santa Croce così come l’alabastro di Volterra dovranno avere il marchio Igp di Indicazione Geografica Protetta. Sarà un modo per valorizzare la loro tipicità e garantire l’eccellenza e la qualità di quelle lavorazioni che arrivano dalla nostra provincia contro i tanti tentativi di imitazioni e di contraffazione che arrivano sul mercato da ogni parte del mondo.

Il rilancio del nostro territorio non può prescindere dalla valorizzazione delle tante realtà artigianali ed imprenditoriali che vi operano. E’ quello che in tantissimi mi hanno ripetutto in queste settimane. Questa può essere una prima risposta concreta a sostegno del lavoro delle piccole e medie imprese che operano in settori strategici proprio come la pelle, il cuoio o l’alabastro. Oggi c’è l’indicazione di origine geografica protetta per il Chianti, che non può essere prodotto in California, o per il Prosciutto Toscano, che non si può fare in Cina. Ecco, allo stesso modo domani ci dovrà essere analoga indicazione anche ad esempo per il Verco Cuoio di Santa Croce o la Pelle al Vegetale prodotta a San Miniato o ancora l’alabastro estratto e lavorato a Volterra.

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