Il 20% della mia indennità da consigliere regionale a un fondo per le start up

Destinerò il 20% della mia indennità da consigliere regionale alla costituzione di un fondo per le start up. E con quei soldi, cui spero potranno aggiungersi anche quelli di altre realtà imprenditoriali della zona, ogni anno per i 5 anni della legislatura daremo un contributo concreto per finanziare l’avvio di una nuove iniziative imprenditoriali sul territorio pisano.

E’ questa la proposta che ho lanciato stamani sul tema dell’innovazione e del lavoro insieme ad alcune realtà operanti nel Polo Tecnologico di Navacchio. Un progetto concreto per aiutare i futuri giovani imprenditori ad investire nella provincia di Pisa e a non andare a cercare fortuna altrove.

Creare le condizioni perché questo territorio possa diventare una grande culla dell’innovazione e delle start up è una delle priorità del mio programma. Per questo, al di là delle parole, dobbiamo iniziare a fare qualcosa di concreto.

Nel dettaglio, la mia volontà è quella di creare un fondo in grado di poter supportare i progetti che di anno in anno, attraverso una valutazione da fare insieme ad advisor qualificati, riterremo più meritevoli. Un percorso sul quale cercherò di coinvolgere anche altri colleghi in consiglio regionale per dare vita a una grande scommessa sull’innovazione. A questo si aggiungerà poi la possibilità di associare a questa iniziativa proposte più strutturate ed istituzionali che consentano alla Regione Toscana di utilizzare risorse per realizzare co-investimenti su startup ad alto valore tecnologico e a elevato potenziale di crescita promossi da soggetti privati così da stimolare la moltiplicazione di iniziative di successo.

Inoltre, il mio obiettivo è arrivare alla costituzione di un unico Polo Tecnologico di Area Vasta partendo dalla integrazione delle esperienze pisane e dalle eccellenze che operano su questo territorio. Dobbiamo superare la frammentazione perché avere tre poli nel giro di pochi chilometri non ha senso. Abbiamo le competenze per poter fare in modo che Pisa sia davvero all’avanguardia nel settore dell’innovazione e che da questo territorio nascano idee da far fruttare non solo a livello locale ma anche a livello regionale. Per farlo dobbiamo però mettere in rete le strutture esistenti e farle lavorare come un unico soggetto che per dimensioni e competenze possa competere sul mercato europeo.

E’ un percorso su cui anche la Regione potrebbe essere protagonista valutando  la possibilità di avere un ruolo più strutturato, per esempio attraverso una partecipazione societaria diretta, proprio in quei Poli Tecnologici che decideranno di aggregarsi e di aspirare ad un ruolo di leadership nell’ecosistema nazionale dell’innovazione.

Ultimo, ma non meno importante, ho anche sottolineato la necessità di dotarsi di strumenti che possano essere in grado di attrarre sul territorio investimenti e, di conseguenza, aiutare nella creazione di occupazione e lavoro. Al riguardo penso che proprio i Poli Tecnologici siano luoghi adatti ad ospitare anche sul nostro territorio delle Free Tax Zone, vale a dire aree che prevedano un livello di tassazione agevolata proprio nei confronti di chi ci si reca lì a fare investimenti oltre a forti sgravi per chi decide di assumere. E’ un modello che, combinato agli altri interventi, sono sicuro potrebbe davvero aiutare a rendere la nostra provincia decisamente più attrattiva.

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